giovedì 26 febbraio 2015

Queen Makeda. Ad ogni palato il suo gusto.

Interno. Ore 21,30. Mentre ero tutta concentrata a scovare un cicinìn di eleganza in Emma Marrone al Festival, che si sa che è fine quanto un gambaletto color cammello su un sabot, un brontolìo partito dal mio stomaco tuonò nella stanza. 
Porca miseria avevo fame. 
Ma non era proprio fame, era più voglia di qualcosa di buono...i Ferrero Roches li avevo già divorati pochi minuti prima, così il mio Ambrogio mi suggerì il Grand Pub Queen Makeda all'Aventino.
Beh, che dire... È un locale della madonna!
il loro menù
 
Immenso quanto basta per farti capire subito che la regola del "in fondo a destra" per trovare il bagno ormai è stata superata da tempo...ed in più è davvero stra-fico.
Ad ambientarmi però ci ho messo un pò... tra un lunghissimo bancone con una quarantina di birre artigianali alla spina, un banco kaiten (dai su, quel nastro trasportatore in stile ritiro bagagli all'aeroporto dove al posto delle valigie c'è del succulento cibo) che non smetteva mai di girare, murales ovunque perfino sul soffitto, io mi sentivo più spaesata di Sir Ozzy Osbourne ad un concerto di Violetta.

Et voilà le soffitt!